COMUNICATO STAMPA
(dalla Segreteria del Sindacato AssoRicevitori)
P.O.S. per i Raccoglitori di Gioco?: Nessun obbligo giuridico ma solo costi per le nostre attività.
Per tutti i colleghi Raccoglitori di Gioco - associati e non – che ci hanno contattato e che, in questi giorni, non hanno ancora compreso cosa fare in merito al "possibile" obbligo di dotarsi di P.O.S. , il nostro Sindacato – sentito il parere dei propri legali – fa presente che non risulta associata alcuna sanzione a carico dei tabaccai/ricevitori che non dovessero predisporre della necessaria strumentazione a garanzia dei pagamenti effettuabili con moneta elettronica, quindi non si può parlare di un obbligo giuridico quanto piuttosto di un costo che grava sulle nostre già precarie attività, il cui campo di applicazione sarebbe limitato solo ai casi in cui i nostri clienti ci richiedano la forma di pagamento tramite carta di credito/debito.
Questo comporta un altro regalo - tanto per cambiare - al sistema bancario a danno delle nostre attività che, per i gravosi e rischiosi lavori svolti e utilizzati come "esattori per conto dello Stato", siamo oggi "retribuiti" con aggi ridicoli … le cosiddette "provvigioni bulgare". Le banche, infatti, potranno lucrare attraverso le commissioni sulle transazioni e i canoni di locazione dei P.O.S., mentre i Raccoglitori di Gioco dovranno necessariamente farsi carico di costi aggiuntivi. Questi costi non porteranno nulla in termini di tracciabilità in quanto, almeno per quanto riguarda la nostra professione, i pagamenti possono avvenire anche attraverso meccanismi tracciabili quali bonifici o assegni che, al contrario delle carte di credito/debito, non hanno alcun costo di gestione che grava sulle nostre spalle.
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P.O.S. per le Tabaccherie e/o Ricevitorie: nessuna sanzione per chi non si adegua. Il parere dei nostri legali.
L'art. 15, comma 4, del Decreto-Legge 18 ottobre 2012 n. 179 (convertito dalla Legge 17 dicembre 2012, n. 221), modificato dall'art. 9, comma 15-bis del Decreto-Legge 30 dicembre 2013 n.150 (convertito dalla Legge 27 febbraio 2014, n. 15) NON OBBLIGA esplicitamente a dotarsi di un P.O.S. ma solo a poter "accettare pagamenti attraverso carte di credito/debito", e i nostri legali puntualizzano che nessuna sanzione è prevista in caso di rifiuto di accettare il pagamento tramite carta di credito/debito e che, nel caso in cui il Raccoglitore di Gioco ne sia sprovvisto, si determinerebbe semplicemente la fattispecie della cosiddetta "Mora del Creditore" come stabilito dall'art. 1207 del Codice Civile, che non libera il nostro cliente dal pagamento delle giocate fatte o dei servizi che noi abbiamo reso. Quindi va rilevato che la normativa di riferimento NON determina l'insorgenza di un obbligo di dotazione del POS ma indica un ulteriore ampliamento delle modalità di pagamento attraverso le quali i nostri clienti sono legittimati a corrispondere il prezzo pattuito per le giocate fatte o i servizi resi.
Questo significa che i nostri clienti avranno la possibilità di un nuovo strumento di pagamento mentre noi, che raccogliamo gioco – e bene ricordarlo, per conto dello Stato - potremo dotarci di apposito "Sistema P.O.S." SOLO qualora intendiamo concretamente utilizzarlo per altri impieghi puramente soggettivi e non per l’obbligo giuridico della succitata legge.
Al fine, comunque, di evitare spiacevoli inconvenienti con i nostri clienti e sempre con il principio di non dover pagare altre gabelle alle banche (non dotandosi quindi di P.O.S.), consigliamo di essere preventivamente sicuri che gli stessi ci comunichino se intendono pagare con carte di credito/debito o, nelle more, esporre un cartello dove avvisiamo la nostra clientela che non siamo in possesso di terminale P.O.S..
IN CONCLUSIONE, IL NON POSSESSO DI UN TERMINALE P.O.S., NON DETERMINA ALCUNA SANZIONE
P.O.S. ……. Dettagli tecnici: Solo hardware? …. NO!
Ormai l’Era della Grande Rete e dei Social Network è già entrata da anni nelle nostre attività ma tutti i nostri governi hanno sempre fatto la corte al ricorrere alla solita lunga e farraginosa burocrazia cartacea, dando sempre dei piccoli e grandi "Aiuti di Stato" a questo o a quell'ente (leggasi Banche, Concessionari con posizione dominante, ecc.. ecc..).
E’ possibile mai che in questa "Era Telematica" i Raccoglitori di Gioco siano ancora obbligati a dotarsi di "terminali" il cui costo grava sempre sulle nostre spalle fregandosene del l’art. 23 del D.P.R. del 18/04/1951, n. 581? ……. La risposta è NO!
Grazie ad Internet oggi è possibile pagare qualsiasi prestazione, servizio o acquisto di beni anche via WEB-POS quindi senza costi aggiuntivi se non quelli che già paghiamo per una comunissima Home-Banking, che oggi tutte le banche ci propongono gratuitamente all’apertura di un conto corrente.
Detto questo, qualora lo Stato voglia "tracciare" anche l’aria che respiriamo (… così purtroppo ci hanno ridotto) l’unica soluzione è che lo stesso Stato obblighi le banche all’istallazione, gratuita e senza altri costi per la transazione dei flussi, di terminali P.O.S. o in alternativa di WEB-POS per il semplice motivo che le nostre ridicole provvigioni nette, non coprirebbero minimamente alcun ulteriore costo, anche minimo, che graverebbe sulle nostre attività.
In definitiva, dobbiamo essere "IMPRENDITORI DI NOI STESSI": ragionare con la nostra testa e non guardare mai se l’erba del collega vicino è sempre più verde. Il considerare che dobbiamo fare un servizio, anche rimettendoci, perché pensiamo che altrimenti il cliente andrà da un altro collega, questo è uno dei tanti motivi per cui ci troviamo nella condizione che abbiamo permesso a chiunque di abusare del nostro lavoro e soprattutto della nostra dignità lavorativa e familiare. Lasciate pure che quel collega continui a farsi male da solo …. Alla fine, anche lui capirà che lavorare dignitosamente non ha prezzo.
Unioni, Confederazioni, Corporazioni, Federazioni ecc.. ecc.. che siedono nei C.d.A. di Provider o Concessionari hanno, ora e hanno sempre avuto, tutto l’interesse a remare contro la nostra categoria. Le nostre Tabaccherie/Ricevitorie tali devono rimanere e non permettere che diventino, com’è nel loro obiettivo già da anni, succursali di uffici postali o di gestori telefonici. Riprendersi e riappropriarsi della propria attività è possibile: basta essere uniti dalla base e soprattutto crederci.
Rimaniamo a disposizione per chiunque, associato e non, voglia ulteriori informazioni o delucidazioni anche tramite e-mail all'indirizzo: info@ricevitoricisl.it .
AssoRicevitori - Raccoglitori di Gioco
Abuso di posizione dominante: Sisal ci riprova.
(dalla Segreteria del Sindacato AssoRicevitori)
A turbare il mercato dei giochi, non bastavano le voci di corridoio di un ritocco, addirittura al ribasso, delle provvigioni e degli aggi spettanti ai Raccoglitori di Gioco ed ecco che arriva la solita modifica contrattuale unilaterale da parte di un concessionario dello Stato.
E', ancora una volta, il turno di Sisal.
La società invia ai suoi ricevitori una raccomandata dal tenore “(omissis) ..... o così oppure ... così, per la contabilità ti devi fidare di quello che faccio io e se non ti va bene, mi dai 6.000 euro per ogni terminale AWP collegato alla mia rete e amici come prima, anzi no, se mi va ti revoco anche la ricevitoria del Superenalotto” (che comunque perde colpi a vista d’occhio - n.d.r.).
Poi visto le lamentele arrivate da più parti, Sisal rilancia con una controproposta con il bene placito, purtroppo, di altri "sindacati" (come successe con i famigerati "decili" .... vi ricordate?):
“se proprio non vuoi pagare 6.000 euro per ogni AWP della mia rete, allora mi prometti che per 2 anni non metterai altre AWP collegate con i miei concorrenti, anche se questi ti fanno guadagnare di più ed hanno una contabilità cristallina”.
Accettare o meglio essere costretti a subire proposte simili è da matti, non è da imprenditori, se così vogliamo definirci. Essere imprenditori significa anche che, nel rispetto delle leggi, a casa mia comando io e sono io che decido quali AWP tenere e con chi; l’era dei "ricatti" deve finire e per fare ciò basta soltanto avere il coraggio di essere imprenditori di sé stessi, come sempre abbiamo sostenuto.
E’ sufficiente non fossilizzarsi più solo nel proprio locale o curare solo il proprio orticello perchè è anche per questo motivo che le lobby del gioco prendono il sopravvento sulle nostre attività; basta mettere il naso fuori dal proprio esercizio commerciale, per constatare che non è difficile trovare valide alternative in giochi, prodotti e servizi che già abbiamo nelle nostre tabaccherie/ricevitorie e trovare anche colleghi che la pensano allo stesso modo. Il nostro sindacato non ci sta al gioco delle tre carte o dei compagni di merende ed è per questo che abbiamo esercitato il diritto di portare - ancora una volta - a conoscenza delle istituzioni nazionali e comunitarie le nefandezze dei contratti vessatori imposti ai Raccoglitori di Gioco.
Dal Governo, nonché dagli organismi comunitari, ci aspettiamo di ricevere assicurazioni per il futuro delle nostre famiglie, anche in vista del riordino dei punti di raccolta nel 2016 nonchè di tutte le concessioni, e per cercare di acquisire alla fine un unico sacrosanto diritto: il diritto al rispetto della nostra dignità umana e della nostra sopravvivenza lavorativa.
Di seguito la nostra lettera inviata agli organi competenti.
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Milano, 27/09/2013
Alle Istituzioni del Settore Gaming
Nazionali e Comunitarie
LORO SEDI
Oggetto: Concessionaria Sisal, abuso di posizione dominante.
Il contratto per le AWP, che modifica in modo unilaterale e vessatorio il precedente, inviato ai raccoglitori di gioco che hanno le AWP collegate con SISAL, è la goccia che fa traboccare il vaso e fa esplodere la rabbia della rete e di altri operatori, per un insieme di comportamenti e atteggiamenti adottati dalla stessa SISAL a danno dei ricevitori e degli altri operatori del settore.
E’ il caso di mettere in discussione l’operatività complessiva del concessionario SISAL.
Premesso che l’art. 23 del D.P.R. del 18/04/1951, n. 581 pone a carico del concessionario i relativi costi di gestione per la raccolta dei giochi, la società SISAL fa pagare alla rete i costi delle linee Telefoniche/ADSL necessarie per la trasmissione dei dati relativi alle giocate effettuate e un prelievo forzato di circa 200 euro, a differenza di altri concessionari o soggetti autorizzati alla raccolta del gioco pubblico.
Nonostante il Parlamento abbia sancito il divieto per i concessionari di applicare alla propria rete di punti vendita canoni o fattispecie analoghe come stabilito dall’art. 2 comma 2 e seguenti del Decreto Legge del 25 marzo 2010 n. 40 - cosiddetto "Decreto Incentivi" - convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 maggio 2010 n. 73, considerato oltretutto il parere del Consiglio di Stato, Sez. II n. 2027/2011 del 13/04/2011, la società SISAL continua a far pagare, per l’autorizzazione alla raccolta del Super Enalotto, un canone mensile di circa 200 euro per un importo annuo di circa euro 2.400 più I.V.A. oltre ad oneri ed accessori non di competenza dei Raccoglitori di Gioco.
Tutto ciò con il comportamento silente ed omissivo dell’Amministrazione Autonoma del Monopolio di Stato – oggi Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli - e senza che i Raccoglitori di Gioco abbiano la possibilità e la libertà di decidere e scegliere (anche ai sensi dell’art. 41 della Costituzione) di poter operare con un altro concessionario essendo affidata soltanto a SISAL la concessione per il gioco del Super Enalotto.
Inoltre la rete di raccolta del Super Enalotto è passata negli ultimi anni da poco più di 22.000 ad oltre 45.000 punti, senza un vero piano di crescita reddituale ma con aperture indiscriminate di nuovi punti perfino a ridosso di quelli preesistenti, con il risultato per un verso di mortificare coloro che da anni con passione e dedizione svolgevano il proprio lavoro e dall’altro di illudere i nuovi punti. In tal modo l’erario ha subìto perdite dovute sia al calo della raccolta del Super Enalotto e sia alla diminuzione della base imponibile di tutta la rete dei ricevitori. L’unica della filiera che ci ha guadagnato è la società SISAL con la moltiplicazione dei canoni, contra legem, applicati alla rete dei punti vendita.
Infine Sisal essendo l’unico concessionario per la raccolta del Super Enalotto, abusa della propria posizione esclusiva per “ricattare” i ricevitori e altri soggetti commerciali allo scopo di espandere settori importanti di gioco come ad esempio quello delle AWP, falsando così il libero mercato e la concorrenza.
Al Governo, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, alla A.D.M. si chiede di intervenire in modo appropriato per dare una tutela adeguata ai raccoglitori di gioco, affinché si possano eliminare, prevenire ed evitare certi abusi e soprusi. La rete dei ricevitori non deve essere abbandonata a sé stessa, lo Stato non può ignorare la sua esistenza in quanto è proprio attraverso essa, che si raggiungono e si realizzano scopi di interesse pubblico, per cui l’indifferenza e il comportamento omissivo dimostrato dall’Amministrazione Pubblica risulta essere assolutamente incomprensibile oltre che inaccettabile.
All’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si chiede se non sussistano, adesso, gli estremi per adoperarsi nel sanzionare la società Sisal e richiamarla ad un comportamento commerciale equo nel mercato delle AWP soprattutto alla luce dell’ultimo atto vessatorio dove l’esercente Raccoglitore di Gioco è obbligato all’accettazione del contratto capestro e vessatorio addirittura alla sola prima inserzione di una moneta nel terminale AWP, ponendo anche una elevata e spropositata penale qualora l’esercente decida di non far collegare più i propri terminali AWP alla rete Sisal che, come riferito da nostri associati, pecca di non trasparenza anche nella relativa rendicontazione.
Alla Commissione della U.E., come organo garante della corretta applicazione della normativa europea, si chiede:
Se gli Stati Membri, come l’Italia, nell’effettuare bandi di gara per l’assegnazione di concessioni per la raccolta di giochi, come ad esempio il Super Enalotto, siano rispettosi delle norme dell’U.E. anche quando attraverso simili procedure vengano a crearsi situazioni di monopolio e di posizioni dominanti, impedendo di fatto una reale apertura del mercato e della concorrenza, in palese contrasto anche con il principio di effettività più volte ribadito dalla Corte di Giustizia della U.E.
Se i canoni o fattispecie analoghe, non previsti e regolamentati nei bandi di gara, ma applicati dal concessionario alla rete dei punti vendita, non costituiscano un aiuto anche indiretto dello Stato in favore del concessionario esclusivo e monopolista, falsando in tal modo l’esito degli stessi bandi di gara, il libero mercato e la concorrenza, costituendo altresì una violazione della normativa dell’U.E.
AssoRicevitori - Raccoglitori di Gioco
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COMUNICATO STAMPA del 03/10/2013
Oggetto: Replica alla Concessionaria Sisal per abuso di posizione dominante.
Confermiamo la nostra contestazione verso Sisal e ribadiamo che le questioni da noi sollevate non siano affatto superate, come al contrario ha affermato la stessa società rispondendo al nostro comunicato del 30 settembre 2013.
La Magistratura si è occupata a suo tempo sulla richiesta da parte di AAMS di incamerare i canoni illegali pagati dai ricevitori a SISAL. Una richiesta che per ovvie ragioni non poteva essere accolta,
ma che diversamente avrebbe costituito un indebito arricchimento dello Stato sulla pelle dei Raccoglitori di Gioco.
Mentre l’illegalità di Sisal che continua a far pagare canoni vietati per legge alla sua rete, senza che i ricevitori abbiano la possibilità di sottrarsi a questo abuso o di poter scegliere un altro concessionario, rimane una questione aperta che deve essere risolta dalle autorità italiane al più presto a meno che non siano costrette e sollecitate dalle istituzioni comunitarie.
Rimane anche attualissimo l’abuso verso i raccoglitori di gioco che hanno le slot collegate con Sisal che ha imposto unilateralmente un contratto vessatorio sotto diversi profili, come ad esempio ma non esaustivo, con riferimento all’aggio, alla contabilità, alla clausola di recesso con la previsione di penali esorbitanti.
Del resto l’accordo siglato tra Sisal e il sindacato STS/FIT , secondo il quale in caso di recesso da parte dei tabaccai non sarebbero applicate le penali tanto gravose, purché si obblighino a non collegare AWP con altri concessionari per due anni, rimanendo così senza lavoro, non fa che confermare la nostra tesi e cioè che Sisal abusa della sua posizione esclusiva e dominante per falsare la concorrenza e turbare il mercato, ottenendo in tal modo enormi vantaggi anche per il futuro.
Pertanto restiamo a disposizioni di tutti gli Operatori/Raccoglitori di Gioco che necessitano di chiarimenti ed assistenza.
AssoRicevitori - Raccoglitori di Gioco
18/12/2013 - Sui bandi di gara l'Italia sempre rimandata sul
banco della Corte di Giustizia Europea e il contribuente paga
Un altro rinvio alla Corte di Giustizia dell’ U. E. da parte della Magistratura, questa volta per la compatibilità del bando di gara per 2000 agenzie del 2012 con le norme dei trattati comunitari. Infatti il Consiglio di Stato, accogliendo le tesi difensive del bookmaker maltese LEADERBET, sul mancato rispetto degli art. 43 e 49 del trattato dell’U.E. ha trasmesso gli atti alla Suprema CGE.
Che dire? Sembra di vedere un film già visto diverse volte.
Eppure il nostro Sindacato, in tempi non sospetti, si era espresso in merito all’inutilità del bando in questione.
La via maestra non era quella di indire un altro bando così come suggerito o imposto dalla politica o dalle lobby, ma quella di aprire un vero tavolo di confronto per addivenire a soluzioni soddisfacenti per tutti i soggetti interessati o coinvolti.
Invece ancora una volta hanno prevalso gli interessi in primo luogo di esigenze di cassa dello Stato, ed in secondo luogo di favorire sempre gli stessi soggetti.
Infatti dopo la sentenza Costa-Cifone la prima decisione dell’AAMS, oggi ADM , non fu quella di avviare un’apertura con i soggetti danneggiati, bensì quella di liberalizzare le distanze per coloro che erano già operativi sia dal 1999 e sia dal 2006.
Naturalmente a rimetterci, come sempre, sono i Raccoglitori di Gioco, letteralmente trascurati dall’amministrazione finanziaria, tartassati dai concessionari, mentre invece dovrebbero essere destinatari di maggiori attenzioni e tutele specialmente da parte dello Stato essendo l’ultimo anello che realizza effettivamente sul territorio l’interesse pubblico.
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05/12/2013 - Sui contratti dei Raccoglitori di Gioco:
"Accordo tra le parti o .... qui comando io" ?
Nel Diritto, la parola <contratto> è “l’accordo tra due o più parti per l'esercizio e la revisione di un rapporto”. Sembra che nel mondo dei giochi in Italia (e solo in Italia) le parti si configurano invece in una sola e stessa entità e tutto quello che è stato scritto prima della doppia firma finale del contratto, equivale alla frase: “Quello che è mio è mio e quello che è tuo è sempre mio”.
Dal bando “Bersani” ad oggi, questi sono i contratti proposti, o meglio imposti, ai Raccoglitori di Gioco dai vari concessionari del gaming, di qualsiasi tipologia di gioco, e da sempre il nostro sindacato, a nome dei Ricevitori, ha chiesto al M.d.F. e all’A.D.M., ex A.A.M.S., di esercitare il diritto e il dovere di visionare e controllare detti contratti perché vessatori soprattutto con la “parte” più debole della filiera ma che è, nello stesso tempo, quella che permette a tutti gli attori del settore gioco, Erario compreso, di portarsi a casa un lauto stipendio al contrario di quello che rimane nella tasca o nel cassetto del Raccoglitore di Gioco.
Confidiamo, ancora una volta, che le suddette Istituzioni intervengano sul capitolo “contratti” ponendo fine alle vessazioni - contrattuali e non - che la nostra categoria subisce e auspichiamo che finalmente si istituisca un VERO tavolo di lavoro con TUTTI gli addetti del settore, in primis i Raccoglitori di Gioco.
A dimostrazione di quanto su esposto, vedasi gli ultimi contratti “proposti/imposti” dalla Sisal per le AWP e dalla Lottomatica per i Gratta&Vinci: contratti proposti a degli imprenditori ma che con la firma degli stessi diventano, purtroppo, sudditi.
Qualche nostro collega è ricorso addirittura ad organi regionali per manifestare contro le vessazioni contrattuali di un concessionario, anche perché tutte le regioni stanno adeguando le proprie leggi in materia di ludopatia, fatta passare come il male peggiore, senza però tenere conto che nel campo dei giochi si stanno perdendo posti di lavoro (p.e. produttori e noleggiatori di slot) o la chiusura di tante tabaccherie/ricevitorie perché diventate da attività redditizie ad attività precarie, con tutto quello che ne consegue anche in termini di armonia ed equilibrio familiare.
03/12/2013 - Le sofferenze delle Tabaccherie/Ricevitorie:
solo lamentarsi o si può fare qualcosa?
Correva l'anno 2003 quando il Ministero delle Finanze "abdicava", ahimè, tutto il comparto giochi all'AAMS. Da allora, grazie a proposte di leggi o "indirizzamenti ad hoc" di decreti - fatte da politici "Amici degli Amici" e senza mai interpellare la base - è stata una vera ecatombe.
Ha perso l’Erario, in continua e inarrestabile perdita di entrate finanziarie, perdono i consumatori/giocatori che, già in crisi finanziaria (considerata l’attuale recessione economica del nostro Paese) sono sempre di più disorientati al tipo di gioco su cui tentare la fortuna - vista la quantità di giochi che se ne sforna - e non c’è "Balduzzi" che tenga, ma soprattutto perdono i Raccoglitori di Gioco (Tabaccherie, Ricevitorie, Agenzie ecc..ecc..) che, vista la redditività sempre decrescente, chiudono i battenti non riuscendo più a vivere decentemente perfino dopo che sono stati 12/14 ore al giorno dietro ad un bancone e a costo anche di aver sacrificato la propria vita familiare.
Da tutto questo scempio gli unici che si sono sempre salvati, e continueranno purtroppo a farlo, sono i grossi concessionari – o meglio dire le lobby – che grazie anche ai giochi di cui sono monomandatari (anche per l’on line) usano l’arma dei ricatti nei confronti dei Ricevitori, con il bene placito di alcune associazioni che dovrebbero tutelarli ma che invece siedono nei C.d.A. delle stesse o che partecipano addirittura agli utili di questi colossi ….. come per dire che il conflitto di interessi non è prerogativa solo politica.
E giocano, furbamente, sul fatto che il Tabaccaio/Ricevitore/Agenzia o Corner non agisce, mormora, si lamenta, si piange addosso ma alla fine guarda sempre e solo il proprio orticello. Se si aprissero, anche per una sola intera settimana, i cancelli di questi tanti orticelli, sicuramente ne vedremmo delle belle.
Di questo nostro dramma (ma ci sarebbe tanto altro da dire) i media ne parlano poco ma, fortunatamente, ogni tanto possiamo leggere su carta stampata qualcuno che si accorge di alcune nostre problematiche
12/11/2013 - Legge di Stabilità...emendamenti senza cognizione
di causa: che fine faranno i Raccoglitori di Gioco?
E’ fu così che metteremo in pratica un vecchio proverbio cinese: sediamoci sulla riva del fiume e vedremo passare il cadavere del nostro nemico. Quel nemico oggi è quella crisi che sta uccidendo, giorno per giorno, colleghi tabaccai/ricevitori, con o senza altre attività annesse. Tutti gli emendamenti presentati alla Legge di Stabilità e inerenti il mondo del gioco, hanno lo stesso comune denominatore: “omissis ….. provvedere a modificare la misura del prelievo erariale unico, la percentuale dell'ammontare complessivo delle giocate destinate a montepremi, nonché la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita”. Emendamenti presentati da politici (di centro-destra e di centro-sinistra) che nulla capiscono di giochi ma che sicuramente danno una grossa mano a qualche lobby del settore come, dal 2003 ad oggi, la storia ci ha insegnato. Non vorremmo che mentre sta passando quel nemico, il fiume diventi improvvisamente uno specchio che riflette la nostra immagine, l’immagine di tutti i Raccoglitori di Gioco ..... e la guerra tra i poveri continua.
05/11/2013 - Il nostro commento alla notizia sulla "Sanatoria Slot".
“… E io speriamo che me la cavo”: non è solo il titolo di un film ma è anche la speranza (ammesso che qualcuno ancora ce l’abbia) che ora che le sei concessionarie hanno ottenuto il maxi ed ennesimo condono – forse per ragioni di cassa – sulle multe da pagare, non abbassino la provvigione che l’esercente ha sul coin-in delle slot installate nel suo esercizio e collegate con uno o più dei suddetti concessionari.
Già qualcuno di essi, nel sottoporre i nuovi contratti, ha abbassato la provvigione senza che l’esercente possa proferir parola per lo spauracchio di eventuali ritorsioni, stante la posizione dominante acquisita da due dei sei concessionari, detentori di altre concessioni monomandatarie sui giochi, falsando quindi moltissimo il mercato e la sana concorrenza con la conseguenza che, in un paese che si definisce europeista (si definisce e …. basta!) le piccole-medie realtà imprenditoriali (produttori, distributori e noleggiatori) sono state messe in condizione di essere “assorbite” dalle solite potenti lobby che rastrellano di tutto e di più.
La conseguenza di ciò è che chi ci rimette sono sempre i soliti Raccoglitori di Gioco (tabaccherie, ricevitorie e bar) e le loro famiglie, sebbene apparentemente tutelati da altre associazioni o pseudo sindacati che, sappiamo bene, “girano come va i vento”, non tutelando quindi i propri associati .... anzi.
Tutto questo è “déjà vu”: l’abbiamo visto sia con il bando Bersani che con l’ultimo bando delle 2.000 concessioni dove i costi della concessione sono stati letteralmente strapagati dai poveri preposti di turno con il prelievo coatto dei famigerati canoni, che ricordiamo, contra legem: sono soldi di proprietà dei Raccoglitori di Gioco! che lavorano anche 12/14 ore al giorno.
Auspichiamo e speriamo che le quattro “coraggiose” concessionarie – che senz’altro non ritoccheranno gli aggi sulle slot dei propri esercenti - non si facciano intimidire e, nel caso, facciano valere le proprie doglianze (e di riflesso anche quelle degli esercenti) innanzi alla Corte di Giustizia Europea sia per la violazione nel giudicare lo stesso fatto da Corti diverse e anche perchè la CGE è manifestamente contro questa fattispecie di aiuti di Stato.
Caro Associato, Collega, Raccoglitore di Gioco, Simpatizzante,
Se vuoi continuare a lavorare, BOICOTTA quei giochi da ricevitoria che, un pò per volta, stanno attivando solo con l'on line: lo puoi fare anche solo non facendo pubblicità, persino e sopratutto presso la tua clientela.
E' un piccolo gesto che puoi fare, nel tuo stesso interesse, per non morire definitivamente.
Ricorda sempre che: il locale è Tuo, l'attività e i relativi costi sono i Tuoi, la dignità umana, familiare e lavorativa non ha prezzo. Non permettere a nessuno di calpestarla.
Il nostro sindacato si sta attivando nelle sedi opportune per arginare questi continui "errori istituzionali" che genereranno la chiusura dell'attività per tanti colleghi. Forse anche la tua ......... Pensaci!!!
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